SINOSSI
Quartiere Prenestino, costruito intorno alla strada consolare che conduce verso est, a Palestrina. Tra il Pigneto e Centocelle, col parco di Villa De’ Gordiani a interrompere la sequenza di alti palazzoni gremiti di abitanti. In questi luoghi è ancora viva la memoria di Pier Paolo Pasolini. Quasi un sentimento, radici di un recupero possibile di nuova identità sociale!
I meno giovani lo ricordano ancora, l’hanno visto, ci hanno parlato. Erano i tempi della Borgata Gordiani, del Borghetto, delle baracche poi demolite. Al posto del Borghetto, ora si trova un giardinetto intitolato al Poeta.
E in questi luoghi, profondamente mutati, periodicamente si riunisce, oggi, un gruppo di poeti, per dire ad alta voce i propri versi, cantarli come nell’antichità classica, quando la cultura era tradizione orale e la poesia era musica, musica popolare e non piacere di pochi.
Noi li abbiamo ripresi, con la nostra telecamera, quasi invisibile, confusi tra gli ascoltatori. Un lavoro di quasi due anni, totalmente autofinanziato e low cost, conclusosi con un video, in cui testi e temi, di costume, d’amore, di impegno civile s’intrecciano in un mosaico coerente di una produzione culturale variegata. Perché anche questa è cultura, lontana dai riflettori delle manifestazioni più pubblicizzate, dagli eventi must ai quali non si può mancare.
E nel finale, un ritorno a Pasolini, con ricordi e letture a lui dedicate. Quando il tono anche giocoso dell’inizio, si farà pensoso, una riflessione sul ruolo del poeta e della poesia nella società, e magari nella storia. |