Sul ponte interrogativo tutti ballano  / libro / recensioni e interviste      

 

 

                                                                                                                                                                                                              Callout 1:   La recensione     di 
ELISABETTA COLLA

UN " PONTE " INTERROGATIVO DOVE INCONTRARE GLI ALTRI


Sono reperibili in libreria i bei racconti di Silvana Matozza sui temi dell’alterità e della prossimità

Undici racconti come luoghi privilegiati per incontrare sé stessi e gli altri, per testimoniare i nostri tempi ed il nostro filosofico “essere nel tempo”, ma anche per fotografare sentimenti, immagini, persone e situazioni al di là di ogni ambito spaziale e cronologico. ‘Sul ponte interrogativo tutti ballano’ è l’evocativo titolo della raccolta d’esordio di un’interessante ed originale autrice romana, Silvana Matozza (scrittrice, fotografa, critica cinematografica e realizzatrice di mostre di fotografia musicale, per citare solo i suoi principali interessi), raccolta pubblicata dalla casa editrice il Filo nella collana Strade: Nuove voci (13 euro). “Dal punto interrogativo che si tende come un ponte – afferma l’autrice – la superficie può apparire più vicina e la profondità meno lontana. Un filo conduttore che attraversa gli 11 racconti, come 11 viaggi, è la ricerca di una comunicazione vera tra persone che, come tutte le cose preziose, non arriva subito, richiede uno sforzo, una sorta di costruzione…un farsi largo in una situazione sociale in cui la comunicazione segue i modelli stereotipati proposti dalla televisione, le frasi fatte, convenzionali, l’obbligo di un dover essere o dover apparire”. I personaggi dei racconti ci sono familiari: lo straniero vicino di casa (Storia di Afi ed Ali), la bambina piena di autentica curiosità (l’indomita Rossettina alle prese con il “diverso”), la cicala della favola in una divertente rivisitazione (Cicalella e cicala allegra), gli amici in crisi (Camminata nella notte), gli amici nuovi incontrati lungo il percorso (P. , Un viaggio di ritorno a Perugia), i parenti (Un riposino). “Ricercando l’incontro oltre la comunicazione che rende tutti uguali - aggiunge l’autrice - si ritrovano le persone vere con le loro caratteristiche peculiari, con la loro diversità. Come dire che visto da vicino nessuno è normale, nessuno è uguale: ma questo lavoro richiede apertura…E il dubbio, il ponte interrogativo, l’atteggiamento di chi cerca ed è in viaggio”. Le simpatiche illustrazioni di Guido Bonacci completano un’opera piena di stimoli e di umanità, di ricerca di senso ed accoglienza partecipata verso scelte e persone “altre e diverse”. Per indicazioni sull’acquisto verificare sul sito www.impressionijazz.com

(28 novembre 2007).

noi donne. Mensile di politica, cultura e attualità. Anno 62 n.11

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