LA LEGGEREZZA DEL DISINCANTO

 

EQUIVOCI  Massimialiano Graziuso in "Equivoci", Disegno di Guido Bonacci

                        monologo in 10 quadri per attore e musicisti

 

Nel teatro comico, già in Plauto o nella commedia dell’arte, gli equivoci sono alla base della trama, complicandosi per poi risolversi, e originando il divertimento, la risata.

Ipocrisie vengono svelate, pretese ridicolizzate, miserie piccole e grandi sono messe a nudo.

In questo monologo in dieci quadri  di Massimiliano Graziuso la tradizione, lo comprendiamo dal titolo, è volutamente richiamata, ma collocata in un universo di solitudine urbana che appartiene ai giorni nostri. Dieci piccole storie di affetti inappagati, di personaggi desolati alle prese con equivoci esilaranti e struggenti, cui l’eclettico autore, attore, nonché clarinettista,  sa dare voce e corpo, rendendole tutte un po’ indimenticabili.

In una scenografia semplice ma molto efficace, due tavoli in penombra, di un’osteria che è un po’ bistrot. Disposti in parallelo, a sottolineare una atmosfera conviviale e un sentimento condiviso. Da  un lato sta il trio dei musicisti, un clarinetto ( Paolo Buonomo), un contrabbasso ( Piero Piciucco), naturalmente una fisarmonica ( Salvatore Zambataro), che dialogano incessantemente con le parole dell’attore, come colonna sonora e all’occorrenza come spiritosi rumoristi; dall’altra parte della scena il protagonista è in compagnia di un inquietante manichino, una figura disfatta  che ricorda i dipinti di Bacon, e di un bicchiere di vino rosso. E nei racconti, appena abbozzati, ma spesso folgoranti, con la leggerezza di un’autoironia che mixa surreale,  grottesco,  assurdo o paradossale,  uomini “pupazzo” cercano di emergere e di dare un significato alla loro esistenza sperduta.

A proclamare la pièce vincitrice della prima edizione del Festival del Teatro Visibile, di scena al teatro della Visitazione di Roma, l’attrice Paola Tiziana Cruciani.  Terza serata di una  kermesse (ideata dall’associazione Teatro Oltre), dedicata specialmente al teatro in musica, e volta a far conoscere quei lavori sommersi  che non riescono ( per ora) a essere rappresentati di fronte a un pubblico più vasto, nei maggiori teatri.  “Attualmente ciò che è  molto visibile spesso è di nessun valore. Giusto dare visibilità a tanti autori interessanti” ha detto Agnese Nano,  l’ attrice testimonial di turno del festival. In premio, “Equivoci” , sarà programmata a maggio al  Teatro India di Roma.

 

Silvana Matozza, Guido Bonacci

 

Articolo pubblicato sulla rivista di cultura e spettacolo Vespertilla, anno VI   n° 2 -  Marzo/Aprile  2009  

 

                                                                                                    Back to Recensioni