Impressioni Jazz           " Angèle e Tony" (2010)   di Alix Delaporte                                                 Recensione                Alogo Impressioni Jazzngèle et Tony, Angèle and Tony, El amor de Tony...

Angèle e Tony (2010) Miglior Opera Prima francese a Deauville 2010

Piccola perla che lentamente svela la sua luminescenza e conquista. Dall’ algido grigiore ai sottili riverberi capaci di infondere vitalità ed energia ( fotografia: Claire Mathon). Tra lunghi silenzi, in un cammino a monosillabi, di un film che non spiega, se non l’essenziale, rimandando la comprensione ( e l’immedesimazione) ad una realtà  agita, perché l’apparenza, come sempre, non inganni. O fors’anche perché il sogno, esile e delicato, possa prendere corpo nella sua diafana necessità. Sempre in un equilibrio sottile  che tutto lega,  frutto di un’interiore consapevolezza della mano registica, ed in cui  ogni elemento è essenziale. Con due protagonisti magnifici.

Clotilde Hesme (  anche in Comment on freine dans une descente Leone d’Oro al Miglior Cortometraggio Festival di Venezia 2006).  E’ Angèle,  la madre border line, bella, spigolosa e tenace. Personaggio più incolto, con una storia diversa, ma che per fragilità e durezza fa ricordare la Sandrine Bonnaire di quel lucido film della Varda che è Sans toit ni loi. Strumentalmente in cerca di un marito perché, dopo  un periodo di  carcere per aver causato la morte del marito in un incidente, ora ne è uscita con la condizionale e vuole riprendersi il figlio affidato ai nonni paterni.

Grégory Gadebois. E’ Tony, ruvido, solido e anticonformista pescatore dal fascino sotterraneo. Classico figlio maggiore che si sobbarca della maggior parte del peso,  mandando avanti col proprio peschereccio l’attività della pesca insieme al fratello e alla madre, con la quale continua a vivere. In cerca di una moglie,  perché forse soltanto ora, dopo la morte del padre, pensa ad una propria famiglia.

E una comprimaria, quella terra di Normandia, aspra e plumbea, col fascino della semplicità e  della schiettezza. Con una Port-en-Bessin, un po’ come quella Bergues del Nord-Pas de Calais che aveva conquistato il provenzale Philippe di Giù al nord, e in cui l’imprevedibile sembra naturalmente prendere forma. Che fa venir voglia ad andarci, insieme a Angèle, nella speranza di imbattersi in qualche quotidiano e sano anticonformismo resistente. Un posto in cui la TV, e la sua pervasiva presenza sembra non avere cittadinanza; forse è credibile e forse no, sta di fatto che si è tentati di crederlo. Piace quella comunità socializzante, legata da interessi comuni e anche ostinata nella propria lotta impari contro la concorrenza selvaggia della pesca d’importazione che, insieme alle restrizioni imposte dalle quote UE,  fa calare a picco la redditività della loro pesca artigianale.

Un aspetto molto presente nel film, anche se proposto solo di sfondo, volendo la regista premere il pedale dell’acceleratore da un’altra parte, a favore di una madre che tenta di riconquistarsi il proprio figlio, a favore di una storia d’amore, di un incontro  che solo in quella terra di confine sembra possa venire alla luce. All’opposto, si sarebbe trattato di  un film d’impegno civile  molto più loachiano, anche se Loach rimane uno dei punti di riferimento chiari. La tematica della madre  inadeguata rispetto ai giusti comportamenti richiesti dall’assistente sociale e/o giudice e pretesi da una morale convenzionale; un protagonista maschile solido, attratto dal carattere di lei, con ampiezza di vedute, capace di muoversi in entrambi i mondi, del quale alla fine innamorarsi, e che sostanzialmente è occasione di libertà,  possibilità di uscire da un guscio ottundente, di scoprire nuovi e migliori equilibri… Scritto e diretto dalla regista francese Alix Delaporte. Prix Michel d’Ornano 2010 per la Miglior Opera Prima al Festival du cinema américain de Deauville. Presentato al Festival del cinema di Venezia 2010 (settimana della critica).

Silvana Matozza

24.10.2011  h. 17.56

una scena al porto El amor de Tony (2010)Angèle e la madre di Tony (Evelyne Didi )Clotilde Hesme as Angèle

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