Impressioni Jazz         " Cavallo a due gambe " (2008)  di   Samira   Makhmalbaf                       Recensione               

 

 CAVALLO A DUE GAMBE / PRODOTTI DI GUERRA                                                                                                            logo Impressioni Jazz Un film di Samira Makhmalbaf                                                                                                   

                                                                                      ASBE  DU – PA

 

Tempi di guerra, carestia e lotta per la sopravvivenza. Afganistan. Un ricco anziano di città che deve far curare all’estero la propria figlia gravemente menomata, vuole assoldare un bambino per trasportare a scuola sulle spalle l’altro suo figlio, che la guerra ha privato delle gambe. Il piccolo mutilato, pur continuando a desiderare un cavallo vero, sceglierà tra la folla di baraccati affamati il proprio cavallo a due gambe: un ragazzo, con visibili handicap di linguaggio e espressione,  forse un po’ bizzarro ma sicuramente più docile  e sperduto di altri… Storia realistica di un surreale calvario, per un dollaro al giorno, che vedrà la sofferta metamorfosi del ragazzo-lavoratore con funzioni di cavallo in sembianze sempre più equine. Metafora tragica e crudele di una realtà che, nel continuo togliere veli, rimane spogliata di qualsiasi orpello, che dall’assurdo entra nel sogno, incubo ad occhi aperti, in cui la condizione di minore-lavoratore-merce si trasforma in quella di animale (ragazzo)–merce, che deve solo obbedire e avere un po’ di biada. In un crescendo duro e teso che non lascia respiro, dove da ogni immagine traspare un mondo intriso di miseria, violenza e sopraffazione. E lo spettatore vorrebbe non vedere, perché i pugni nello stomaco fanno male a tutti.

La regista iraniana di " Asbe Du Pa" Ma questo è lo sguardo della ventottenne regista iraniana Samira Makhmalbaf ( sceneggiatura e montaggio del padre Mohsen), che al suo quinto film torna a puntare l’obiettivo sulle conseguenze nefaste di una guerra che non vede fine. Imbarbarimento di una società in cui il denaro assurge ad unico valore sociale, che l’inquadratura fedelmente restituisce,  quando l’occhio oscilla , vaga tra i particolari, tra i simboli,  il falco, il vecchio, il banco degli affari, la bambina elemosinante, ecc. Un mondo duro, separato e indifferente ai destini di un’infanzia allo sbando. In cui i dolori  del ragazzo-cavallo che condivide lo stesso ambiente rimangono invisibili. L’assuefazione degli adulti alla sofferenza, per cui nessuno può permettersi pietà per nessuno, ha invaso anche il mondo dei bambini, nella sua innocenza, ancora più spietato. E sarà proprio in mezzo a questa generazione  nata tra bombe e supremazia del denaro, che la condizione del giovane infelice si radicalizzerà fino allo spasimo. Un legame senza uscita lo lega al suo padroncino- persecutore,  che non solo continua a trasportare, ma  cura obbedendo ad ogni suo capriccio, come per amico fraterno. Unico serio impeto di ribellione, quando il piccolo padrone  tenterà di comprare la bambina della quale  il ragazzo è innamorato! Sotto altre vesti lavorative, e in un contesto ben più scarnificato, sembrano tornare Accattone e l’ingenua, semplice Stella, in una rivisitata relazione amore-odio, piacere- dolore che ne lega i destini di vittime nella guerra per la sopravvivenza. Non ci sono cattivi e buoni, non c’è lotta tra bene e male, perché vincente non può essere mai chi con la guerra ha perso anche l’anima. Film multipremiato, e dove è non comune la capacità registica  di condurre la recitazione dei bambini attori.  Menzione speciale della giuria al festival  Asiatica Film Mediale. Roma 2008

      una scena di "Asbe du-pa ", Impressioni Jazz recensioneIl film "Menzione speciale della giuria" al festival  Asiatica Film Mediale Un film di Samira Makhmalbaf (una scena)Il film "Menzione speciale della giuria" al festival  Asiatica Film Medialeuna scena del film (eng. title "two-legged horse")

 

Silvana Matozza

 

Articolo pubblicato sulla rivista di cultura e spettacolo Vespertilla, anno V   n° 5-  Novembre/Dicembre  2008  

                     

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