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COMUNICATO STAMPA

 

Suoni della Terra

 

 

nell’ambito della campagna nazionale a sostegno della candidatura dei repertori tradizionali per zampogna nella lista del patrimonio immateriale dell’Unesco

ed in collaborazione con il Museo di Roma in Trastevere

 

Presenta

 

LA TRADIZIONE DELLA ZAMPOGNA A ROMA

Recupero e valorizzazione di un patrimonio culturale del Lazio

 

X Edizione (2002-2012)

 

 

 

Roma è sempre stata meta di zampognari “I Pifferari” provenienti da tutte le regioni del centro sud, Abruzzo, Lazio, Campania, Lucania, Calabria e perfino Sicilia. Gli zampognari arrivavano in coppia o in trio, durante il periodo del Natale e si alternavano con zampogna, ciaramella e canto.

 

Famose sono le cantate dei pastori e le novene davanti alle edicole sacre. In queste edicole erano poste immagini della Madonna con il Bambino, e simbolo della religiosità popolare, erano diffuse in tantissime strade e vicoli della Roma dell’800, il rione di Trastevere ne è ancora pieno.

 

La novena portata dagli zampognari durava appunto nove giorni, e le edicole votive erano chiamate “Madonnelle”. Spesso le immagini, dipinte ad affresco o su tela, erano racchiuse in cornici e baldacchini, a volte scolpite in marmo, ed impreziosite da ex voto.

 

Data la carente illuminazione pubblica, lumini, candele e lampade votive, offerte dai fedeli o dalle numerose confraternite, rischiaravano durante la notte le strade. Alcune Madonnelle erano anche situate dentro cortili e androni.

 

Gli zampognari che portavano la novena, arrivavano a Roma il 25 novembre, giorno di Santa Caterina, e venivano invitati nelle abitazioni, dove gli veniva offerto del danaro, del vino o anche del cibo detto “il cartoccio della padrona”.

 

Spesso gli zampognari erano detti anche “orsanti”, perché portavano con loro degli animali che danzavano, come orsi, scimmiette, cani, uccelli ecc.

 

La novena si articolava con una introduzione,  la cantata, la pastorale ed infine il saltarello.

 

Nella Roma papalina, delle famiglie erano clienti abituali per generazioni di zampognari, quindi “le poste” dove fare la novena venivano trasmesse di padre in figlio.

Molti si prenotavano a più di una novena per non passare da “liberali”.

 

Una novena costava 2 “paoli”, e finito il periodo natalizio i suonatori riuscivano a guadagnare anche 40 o 50 “scudi”, che per quei tempi era una cifra considerevole e permetteva di passare sette o otto mesi senza lavorare.

 

I pifferari dovevano attenersi all’obbligo di chiedere un’autorizzazione in questura per poter suonare. Con Roma capitale nel 1870 un’ordinanza revocò le autorizzazioni, e la tradizione della novena scomparve, nonostante le proteste dei romani e dei giornali del tempo.

 

Nella campagna romana si suonava la zampogna anche durante il periodo del carnevale, le feste patronali, i matrimoni, le osterie, le ottobrate. Famose le incisioni di Bartolomeo Pinelli.

 

Programma:

 

Giovedì 13 dicembre ore 16,30

Sala Multimediale del Museo di Roma in  Trastevere, Piazza S. Egidio, 1/b - Roma

Presentazione del documentario “L’Abbraccio di Zefiro. La Zampogna nel Lazio” e del Cd/Book “Il Suono del Vento, Organi e Zampogne. Le Pastorali nella musica colta e tradizionale” a cura di Alessandro Mazziotti.

Interventi musicali di zampogna e ciaramella: Alessandro Mazziotti e Matteo Assennato

Voce recitante: Gianni Iacobacci

 

 

Sabato 15 dicembre ore 10,30

Appuntamento in Piazza S. Egidio (Trastevere) Roma

Visita guidata alla Madonnelle di Trastevere con Novena zampognara romanesca itinerante per le vie del rione.

A conclusione vi sarà un intervento musicale della Banda di Zampogne della scuola di Zampogna di Alessandro Mazziotti.

 

 

Visite guidate a cura di Maria Tumminia

Voce Recitante: Gianni Iacobacci

Interventi musicali: Alessandro Mazziotti, Matteo Assennato

Con la partecipazione degli allievi dei corsi di zampogna e ciaramella e del “Museo delle Tradizioni Musicali della Campagna romana”

 

Testi di B. Rossetti, G.G. Belli, Gigi Zanazzo, C. Maes

       

 

 

Ideazione e coordinamento :

Suoni della Terra

www.suonidellaterra.com

 

 

 

Ufficio stampa

suonidellaterra@gmail.com

 

 

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